4x400 di Berlino: donne quinte, sesti gli uomini

11 Agosto 2018

Chigbolu, Folorunso, Lukudo e Grenot chiudono in 3:28.62 agli Europei, l'oro va alla Polonia. Scotti, Tricca, Re e Galvan 3:02.34 nella finale vinta dal Belgio dei tre fratelli Borlée.

di Nazareno Orlandi e Luca Cassai - interviste video di Alessio Giovannini

La staffetta 4x400 femminile lotta per le medaglie ai Campionati Europei di Berlino ma sul traguardo è quinta con Maria Benedicta Chigbolu, Ayomide Folorunso, Raphaela Lukudo e Libania Grenot in 3:28.62, mentre il successo è della Polonia (3:26.59) con l’oro individuale Justyna Swiety-Ersetic in ultima frazione. Sesta invece la 4x400 degli uomini: Edoardo Scotti, Michele Tricca, Davide Re e Matteo Galvan chiudono in 3:02.34. Conferma del titolo per il Belgio con i tre fratelli Borlée (Dylan insieme ai gemelli Jonathan e Kevin), oltre all’iridato under 20 Jonathan Sacoor, in 2:59.47.

DONNE QUINTE, 3:28.62 - A due anni dal bronzo di Amsterdam 2016, resta fuori dal podio la 4x400 di Maria Benedicta Chigbolu, Ayomide Folorunso, Raphaela Lukudo e Libania Grenot che non va oltre il quinto posto in 3:28.62. L’oro è della Polonia (3:26.59) che in ultima frazione si affidava alla stakanovista Justyna Swiety-Ersetic: giusto novanta minuti prima era volata al titolo europeo dei 400 con 50.41. Argento alla Francia (3:27.17) che a sua volta chiudeva con Floria Guei reduce dalla finale del giro di pista, terza la Gran Bretagna in 3:27.40. Quello azzurro è lo stesso quartetto della medaglia d’oro dei Giochi del Mediterraneo di Tarragona e della batteria terminata con il miglior tempo (lo stagionale di 3:27.63). Chigbolu apre con decisione soprattutto nella prima fase e serve Folorunso in sesta piazza, posizione che la campionessa europea under 23 dei 400hs difende con le unghie per consegnare il bastoncino a Lukudo. È qui che inizia la rimonta azzurra con la fiammata di “Raffaella” che a metà della propria fatica riprende Belgio e Germania e si lancia all’attacco di Polonia e Francia. Quando Grenot riceve il testimone è in linea con le transalpine, al secondo posto, ma lo spunto della Guei è più felino di quello della “panterita” che ai -200 subisce anche il rientro della Gran Bretagna e si spegne nel rettilineo conclusivo, scalzata pure dall’ultima frazionista belga Camille Laus.

"ABBIAMO DATO TUTTO" - Grenot: “C’era l’aspettativa di difendere il bronzo di due anni fa, ma non sempre si può vincere. Abbiamo dato il 100%, non ho rimpianti. Dispiace per il podio mancato ma da qui si riparte”. Lukudo: “Ho dato il massimo, nella mia frazione ero in scia a Polonia e Francia, ma in staffetta le carte in tavola cambiano ogni volta. Valiamo molto più del quinto posto e lo dimostreremo”. Folorunso: “Puntavamo al nostro meglio ma anche le altre non erano da meno. Sapevo sarebbe stata tosta perché erano tutte battagliere. La sensazione è di aver forzato la prima parte rispetto al solito per prendere la corda. Abbiamo fatto tutte il possibile”. Chigbolu: “Dispiace non portare a casa la medaglia. Ho dato tutto quello che avevo. Sono partita decisa e forse sul finale meno brillante rispetto alle mie altre prove”.

4x400: AZZURRI SESTI - Era dal 2010 che una staffetta 4x400 dell’Italia mancava in una finale europea tra gli uomini, ottavi nell’edizione di Barcellona, ma per trovare un piazzamento migliore si deve risalire a vent’anni fa (quarti a Budapest ’98). Il sesto posto degli azzurri va letto alla luce di questa considerazione, anche se a Berlino non arriva il progresso cronometrico sul primato stagionale di 3:02.11 (il 16 giugno a Berna) che aveva riportato alla ribalta questa specialità, da sempre ritenuta un indicatore del movimento atletico. C’è un cambio rispetto alla batteria di ieri: viene inserito in ultima frazione Matteo Galvan, protagonista a livello individuale con il 45.17 a un soffio dalla finale e dal record italiano, perciò Davide Re scala in terza al posto di Vladimir Aceti. La partenza dai blocchi è quindi nuovamente affidata alla 18enne matricola Edoardo Scotti, campione mondiale under 20 proprio della 4x400 metri, per cedere il bastoncino a Michele Tricca che corre in settima posizione ma a stretto contatto con gli avversari. Molto affollato il secondo cambio e Re perde velocità al momento di scattare con il testimone in mano, poi tocca a Galvan che aggancia la Polonia, con cui supera la Repubblica Ceca sul rettilineo, e alla fine chiude bene per il sesto posto in 3:02.34. Si confermano d’oro i “Tornados” del Belgio in 2:59.47 con i tre fratelli Borlée (Dylan insieme ai gemelli Jonathan e Kevin), rinforzati dall’iridato under 20 Jonathan Sacoor in terza frazione, che approfittano del crollo dello spagnolo Bruno Hortelano (bronzo agli iberici con 3:00.78) superato anche dalla Gran Bretagna (argento in 3:00.36).

“UN NUOVO CICLO” - Galvan: “Scendere sotto 3:02 avrebbe dato un senso diverso al nostro Europeo, anche perché il quarto posto era molto vicino. Questo deve essere l’inizio della strada verso le Olimpiadi di Tokyo. C’è tantissimo da lavorare, tutti insieme con lo stesso obiettivo”. Re: “Oggi è stato raggiunto il risultato minimo. Ci aspettavamo un po’ di più, ma ci siamo trovati nella bagarre dei cambi, ad esempio quello tra me e Tricca è stato pasticciato per un contatto con un avversario”. Tricca: “Abbiamo provato a metterci all’inseguimento, ci è mancato qualcosa. L’obiettivo era arrivare nei primi sei e quindi poter partecipare ai prossimi Europei indoor, per aprire un nuovo ciclo verso il futuro”. Scotti: “Era andata meglio ieri. Oggi mi è mancato qualcosa muscolarmente, ho sentito il freddo, ma lo sbalzo di temperatura vale per tutti, non solo per me”.

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La 4x400 uomini (foto Colombo/FIDAL)


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