Martina e Thompson, lampi a Losanna

25 Agosto 2016

IAAF Diamond League: l'olandese vince i 200 metri in 19.81 e diventa il terzo europeo di sempre. L'olimpionica giamaicana domina i 100 in 10.78. Sconfitta di Lavillenie, successo di Kendra Harrison in 12.42 sui 100hs.

di Marco Buccellato

Due lampi illuminano il meeting Athletissima di Losanna, undicesima tappa della IAAF Diamond League. Il gran finale arriva proprio all'ultima gara della serata con i 200 metri vinti dall'olandese Churandy Martina in 19.81 (0,4), terza prestazione europea di tutti i tempi. La giamaicana Elaine Thompson ha, invece, dominato i 100 metri in 10.78 (+0.8), malgrado il pasticcio di una presunta falsa partenza che ha mandato le atlete per due volte sui blocchi nel giro di una decina di minuti. La campionessa olimpica di 100 e 200 metri ha brillato nel meeting della Pontaise assieme a Dalilah Muhammad (53.78 nei 400hs) e alla primatista del mondo dei 100hs Kendra Harrison (12.42/0,7), tornata dopo aver saltato i Giochi Olimpici a causa della bocciatura ai Trials. Sam Kendricks (5,92) infligge a Renaud Lavillenie la seconda sconfitta consecutiva nel salto con l'asta. Il francese è secondo con 5,72. Lo spagnolo Ortega vince i 110hs in 13.11 (0,5) precedendo il campione olimpico McLeod (13.12). Nell'alto vittoria di Mutaz Barshim con 2,35, sui 1000 metri successo del gibutiano Souleiman in 2:13.49, quinta prestazione di sempre e record della Diamond League. Nelle altre gare vittorie di Ivana Spanovic nel lungo (6,83/1,2), Francine Niyonsaba sugli 800 metri (1:57.61), Caterine Ibarguen nel triplo (14.76/0,5), Genzebe Dibaba sui 3000 (8:31.84), LaShawn Merritt sui 400 (44.50), Abraham Kibiwott sui 3000 siepi (8:09.58), Asafa Powell sui 100 metri (9.96/+0.5), Rasmus Magi sui 400hs (48.59), Philip Milanov nel disco (65,47), Valerie Adams nel peso (19,94) e Madara Palameika nel giavellotto (65,29).

MARTINA MAI COSI' VELOCE, 19.81 - Il meeting di Losanna si chiude con la straordinaria volata dell'olandese Churandy Martina, che a 33 anni coglie il record nazionale e la terza prestazione europea all-time in 19.81 (0,4), dopo il 19.72 di Pietro Mennea e a un centesimo dal 19.80 di Christophe Lemaitre. Lo sprinter orange ha regalato il consueto magnifico finish, precedendo il panamense Alonso Edward (19.92, miglior crono stagionale) e il giamaicano Julian Forte (20.16). Gran gara con 20.21 del greco Tsakonas e nuovo personale per il britannico Prescod fissato a 20.38. Martina è il campione europeo in carica dei 100 metri, titolo che ad Amsterdam avrebbe abbinato a quello dei 200 metri se non fosse stato messo fuori gioco da una squalifica per invasione dopo la vittoria in finale. Alle Olimpiadi di Rio 2016 si è piazzato quinto in 20.13. Anche la penultima prova di Athletissima 2016 non ha fatto mancare emozioni, autore il gibutiano Ayanleh Souleiman che sui 1000 metri ha messo in fila tutti gli avversari vincendo in 2:13.49, record nazionale e della Diamond League e quinta prestazione all-time. Grandi crono anche per i keniani Robert Biwott (2:13.89) e Jonathan Kitilit (2:13.95). Ancora sconfitto Asbel Kiprop (quarto in 2:14.23, record personale), sesto il campione olimpico dei 1500 metri Matt Centrowitz in 2:16.67.

THOMPSON TRAVOLGENTE 10.78 - La freccia di Rio travolge anche i 100 metri del meeting Athletissima di Losanna. Elaine Thompson non ha rivali e dopo il doppio oro olimpico su 100 e 200 metri brucia la pista elvetica in 10.78 (0,8), pur nelle non facili condizioni di una concentrazione ballerina a causa di una falsa partenza dichiarata nulla dopo che quasi tutte le velociste avevano raggiunto il traguardo. Nettissima la vittoria della giamaicana, con quattro metri sulle statunitensi Jenna Prandini (11.11) e Morolake Akinosun (11.16). Delle sprinters presenti ai Giochi, solo la Thompson ha mantenuto lo standard, dilatando ancora più il piccolo abisso che c'è tra sé e il resto del panorama mondiale del momento. Stessa musica sui 400 ostacoli donne, vinti dalla campionessa olimpica Dalilah Muhammad in 53.78 dopo un avvio fulminante, davanti alla britannica Eilidh Doyle (54.48), brava a mettersi davanti alle altre due componenti del podio olimpico, la danese Sara Petersen (terza in 54.98) e Ashley Spencer (sesta in 55.86).

HARRISON FULMINE SUI 100HS - Le ostacoliste USA assenti a Rio, dopo l'eliminazione patìta nei Trials, hanno dato vita a una finale olimpica "ombra" dei 100 metri ostacoli, dove non ha gareggiato l'annunciata olimpionica Brianna Rollins, ma con la primatista del mondo Kendra Harrison, che non ha deluso vincendo praticamente per distacco. Avvio bruciante, dal quinto ostacolo in poi ha scavato un abisso vincendo in 12.42 (0,7), fallendo di soli due centesimi il record del meeting di Gail Devers. Sul podio svizzero anche Dawn Harper in 12.71 (primato stagionale) e Jasmin Stowers in 12.80, tre metri abbondanti dietro la Harrison. Rivincita dello spagnolo Orlando Ortega sui 110hs, primo in 13.11 (0,5) sul campione olimpico McLeod (13.12) e sul francese Bascou (13.25). Il podio di Rio, con primo e secondo in ordine alternato. Quarto per millesimi l'altro francese Belocian, anche lui 13.25 (record personale). Ortega stacca McLeod nella Diamond Race.

LAVILLENIE BATTUTO DA KENDRICKS - Due sconfitte di fila per Renaud Lavillenie non si vedevano da oltre un anno, e anche in quell'occasione la seconda sfortunata uscita fu alla Pontaise di Losanna. Stavolta il francese si è arenato a 5,80 dopo aver superato con ampia luce i 5,72, misura sufficiente per il secondo posto in classifica (a pari merito con il polacco Lisek).

La vittoria è andata allo statunitense Sam Kendricks, bronzo a Rio, che a vittoria acquisita ha superato i 5,92 (record del meeting e personal best eguagliato) rinunciando a provare i 5,98. Un Lavillenie battuto ma sorridente a fine gara e prodigo di loquacità con il rivale Kendricks, all'insegna del relax dopo la delusione della finale olimpica. Chi invece in assenza del campione olimpico (Drouin) trova il successo a Losanna è Mutaz Barshim, unico a superare i 2,35 in una discreta gara di salto in alto che ha visto il britannico Grabarz (secondo) e lo statunitense Kynard (terzo) superare i 2,32, misura superata anche da Bohdan Bondarenko, finito quarto per maggior numero di errori. Altra medagliata di Rio a vincere a Losanna, Ivana Spanovic. La serba ha agevolmente dominato il lungo con 6,83 (1,2) sulla britannica Ugen (6,71/1,1) e su Darya Klishina (6,50/1.1). Apparsa scarica l'olimpionica Tianna Bartoletta, quinta con un modesto 6,46.

NIYONSABA PER LA DIAMOND RACE - Il treno perfetto di Nelly Jepkosgei alla campana ha favorito il crono brillante ottenuto dalla burundese Francine Niyonsaba sugli 800 metri (1:57.61). L'argento di Rio ha dilatato in rettilineo il distacco con l'ex-campionessa mondiale Eunice Sum (1:58.41) e la britannica Lynsey Sharp (1:58.52). Sotto l'1:59 anche la canadese Melissa Bishop (1:58.71) e la stella di casa Selina Buchel (1:58.77). Per effetto del successo di stasera, la Niyonsaba torna in corsa per il successo nella Diamond Race, avvicinando sensibilmente Caster Semenya, distante solo due punti. Stuzzicata dalla kazaka Olga Rypakova (14,53/1,0 al quarto turno), la campionessa olimpica e mondiale Caterine Ibarguen ha reagito e fatto sua la gara rispondendo prima con 14,70 poi con il 14,76 (0,5) che le ha dato il successo. Terza con 14,18 (0,3) la greca Papahristou. 3000 metri femminili con ritorno alla vittoria di Genzebe Dibaba: ritmo sostenuto nell'ombra di Hellen Obiri fino alla campana, cambio secco nell'ultimo giro e 8:31.84 finale, un crono che migliora il record del meeting. La sfilza di keniane dietro di lei, nell'ordine, comprendono la Obiri (8:33.96), Mercy Cherono (8:34.49) e Margaret Chelimo Kipkemboi (al personale in 8:37.54).

MERRITT E I KENIANI - Dopo il bronzo nella gara del record mondiale di Wayde van Niekerk (43.03) e l'oro con la staffetta del miglio, LaShawn Merritt vince i 400 metri di Losanna in 44.50 con una distribuzione dello sforzo vicina alla perfezione e si porta al comando nella Diamond Race. Al traguardo lo statunitense ha preceduto il 21enne di Bahamas Steven Gardiner (44.75) e l'olandese di origini antillane Bonevacia (45.26). Altra Europa tra i migliori dei piazzati, Maslak (45.35) e il campione d'Europa Rooney (45.46). All-Kenya sui 3000 siepi vinti da Abraham Kibiwott in 8:09.58 dopo aver sorpassato Nicholas Kiptanui Bett (semiomonimo dell'ostacolista iridato a Pechino 2015), passato negli ultimi 50 metri e secondo al traguardo in 8:10.07 (record personale). Terzo Abel Kiprop Mutai in 8:17.88, quarto Jairus Birech (8:19.48), che non è il dominatore delle due scorse stagioni.

POWELL VERSO I CENTO SUB-10.00 - Asafa Powell festeggia l'oro olimpico con la staffetta giamaicana vincendo i 100 metri in 9.96 (0,5), e ormai vede prossimo il traguardo delle cento prestazioni sotto i 10.00 in condizioni legali. Alla Pontaise, la collezione ha raggiunto quota novantasette. Molto bene anche l'ivoriano Meité (10.01) e il bobista inglese Joel Fearon, segnalatosi recentemente in 9.96 e 10.00, che ha chiuso terzo in 10.05. Churandy Martina in 10.15 e nonno Kim Collins in 10.24 chiudono il quintetto dei migliori. Nella 4x100 femminile dell'UBS Trophy vincono le ucraine in 42.67 davanti alle elvetiche prive della Kambundji (43.64). Sui 400 metri ostacoli (gara non Diamond League) poca gloria per l'argento olimpico Boniface Tumuti, che ha perso le frequenze al penultimo ostacolo chiudendo ultimo al passo. Vince l'estone Rasmus Magi in 48.59 precedendo il campione del mondo Nicholas Bett (48.68, miglior crono stagionale) e lo spagnolo Fernandez (49.22).

RIVINCITA ADAMS - In apertura di serata le gare di lanci: nel peso donne trova la rivincita Valerie Adams con un'ottima serie e un lancio conclusivo prossimo ai venti metri (19,94) sull'oro olimpico Michelle Carter (19,49) e sulla tedesca Schwanitz (19,33). Miglior risultato stagionale per la statunitense Smith (quarta con 18,94), davanti al bronzo olimpico Anita Marton (18,60). Giavellotto con happy ending per la lettone Madara Palameika, che ha trovato il successo all'ultimo tentativo con 65,29 e guida la Diamond Race. Ha preceduto la primatista del mondo Barbora Spotakova, 64,48 al quinto lancio, e la bielorussa Khaladovich (64,15). Serata poco significativa per l'argento di Rio Viljoen, quinta con 62,47. Nel disco maschile successo del belga Philip Milanov nel disco (65,47) sull'austriaco Weisshaidinger (64,84) e l'ungherese Kovago (64,52). Poca fortuna per l'argento di Rio Malachowski (sesto con 62,46 ma primo in Diamond Race) e per Robert Harting (quarto con 63,12), reduce dalla mancata finale olimpica. Nella gara dei 1500 femminili under 20 Chiara Ferdani (Asd Spectec Duferco Carispezia) si è piazzata al quinto posto in 4:28.98. Settima Ilaria Fantinel (Atl. Feltre) in 4:37.36. Vittoria alla britannica Harriet Knowles-Jones in 4:21.25, in testa da metà gara.

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