Sottile quarto con super 2,34, grazie Gimbo
10 Agosto 2024La gara da applausi di Stefano Sottile, quarto nel salto in alto alle Olimpiadi di Parigi con il record personale di 2,34, e la prova di orgoglio di Gianmarco Tamberi, che non si tira indietro e sceglie comunque di esserci nonostante i problemi fisici, undicesimo con 2,22. Quante emozioni in una sfida vibrante che vede il piemontese Sottile a un soffio dal podio, autore di una prestazione eccezionale, capace al primo tentativo di migliorarsi di un centimetro dopo cinque anni. Con coraggio scende in pedana il campione in carica Tamberi ma la sua finale si chiude prima del previsto in una giornata molto difficile. Dopo due errori iniziali il marchigiano supera la quota di ingresso con l’ennesima dimostrazione di carattere, ma a 2,27 sbaglia tre volte. Troppo poche le energie rimaste perché il portabandiera italiano ha raccontato di aver avuto una colica renale in nottata, quindi nel primo pomeriggio si è sottoposto ad accertamenti in una struttura ospedaliera per poi decidere di gareggiare, in una stagione nella quale Gimbo è tuttora leader mondiale dell’anno con il 2,37 del successo di due mesi fa agli Europei di Roma.
Fa sognare il 26enne Sottile che alla prima finale della carriera in una rassegna globale esprime il suo talento ai massimi livelli, dopo essersi laureato campione mondiale under 18 nel 2015, e viene beffato perché chiude con la stessa misura della medaglia di bronzo del qatarino Mutaz Barshim, già oro a Tokyo, ma con un nullo in più a 2,31 che l’azzurro valica al secondo colpo. In due saltano 2,36 alla prima, il neozelandese Hamish Kerr e lo statunitense Shelby McEwen, ma stavolta il titolo si assegna allo spareggio: entrambi gli atleti rimasti in gara decidono di continuare e vince Kerr con 2,34, argento McEwen. La staffetta 4x400 maschile azzurra è settima in finale con Luca Sito, Vladimir Aceti, Edoardo Scotti e Alessandro Sibilio in 2:59.72 per ripetere lo stesso piazzamento di tre anni fa, con il terzo crono italiano di sempre. Con Sottile per la quinta volta l’Italia coglie un quarto posto nell’atletica in questi Giochi, oltre alle tre medaglie (argento Nadia Battocletti nei 10.000 metri, bronzo Mattia Furlani nel lungo e Andy Diaz nel triplo) per un totale di diciassette piazzamenti nei primi otto quando manca soltanto la maratona femminile per concludere il programma.
“Ci ho sperato fino alla fine e ci ho creduto - sorride Stefano Sottile - ma ho fatto un ‘garone’ e anche il primo tentativo a 2,36 era un buon salto, l’ho mancato di poco. È un’emozione unica. Mi dà un po’ di fastidio il quarto posto con la stessa misura del terzo, me la sono giocata male nel primo salto a 2,31 con qualche problema di rincorsa. Peccato, con quello c’era la medaglia a pari merito con Barshim, uno dei miei più grandi idoli insieme a Gimbo e sarebbe stato un sogno. Ma ho preso il legno... Dopo cinque anni riscrivo il personale, ormai non ci speravo più ed è stata quasi un’agonia. In pratica mi sono bruciato tre stagioni per gli infortuni al bicipite destro, però nell’ultimo anno e mezzo ho lavorato meglio con meno fastidi fisici. Per Tamberi sono molto dispiaciuto, vederlo scendere in lacrime dal materasso dopo 2,27 mi ha veramente toccato”.
“Mi dispiace da morire - racconta Gianmarco Tamberi - ma nonostante tutto dentro di me ero convinto che avrei potuto fare qualcosa. Ho lavorato così tanto per questa gara, ma oggi non riesco a essere critico con me stesso come al solito, anche se il salto a 2,22 alla terza valeva anche un 2,27. Cerco solo di stare tranquillo, di non pensare a quello che è successo in questi giorni, perché non riesco ad accettarlo. Non me lo meritavo. Una giornata che ho sognato per tante volte, tante notti, e avevo vissuto tutte le possibili opzioni ma non questa. Stanotte quando mi sono svegliato per il dolore, alle cinque e mezza, ho pensato che fosse un incubo. Sono devastato da questa settimana, oggi ho provato tantissimo dolore per tante ore, ma il dolore che faceva più male era quello nella mia testa, sapere che minuto dopo minuto stavo condizionando quello per cui mi ero sacrificato ed è stato logorante. Quando mi hanno dato il via libera per provare a gareggiare, ho avuto una grande botta di adrenalina perché avevo la speranza di provarci e mi sono detto di dimenticare tutto, di provarci come sempre, di lottare fino alla fine. Era quella che sentivo come la mia ultima vera gara, quella a cui dedichi la vita. Non mi sono mai fermato perché non volevo mai essere soddisfatto. Ho dato tutto me stesso allo sport, non ho mai cambiato la mia vita per i successi ottenuti, solo perché volevo continuare a essere qui con la stessa fame e oggi la fame c’era ma mancava tutto il resto. Ci ho provato fino in fondo con il supporto del pubblico e in questi giorni ho sentito il calore e l’affetto degli italiani, devo ringraziare tutti”.
Alto uomini (finale) - Vuole esserci Gianmarco Tamberi che conferma la sua presenza alla finale olimpica, in gara da campione in carica. Sui social l’azzurro ha raccontato di aver avuto una colica renale in nottata, dopo quella di una settimana fa che gli aveva consigliato di posticipare di un giorno, a lunedì scorso, la partenza per la Francia. Nel primo pomeriggio di oggi si è poi sottoposto ad accertamenti in una struttura ospedaliera a Parigi e lo staff medico federale ha verificato che non sussistono impedimenti assoluti alla partecipazione. Entra in campo per il riscaldamento alle 18.15 e saluta il pubblico, con il cappuccio della felpa a coprire il capo, il volto tirato e concentrato. Al momento della presentazione si toglie il cappuccio, allarga le braccia, si batte le mani sul petto e strilla, accolto dal boato degli spettatori. La progressione è 2,17-2,22-2,27-2,31-2,34-2,36-2,38-2,40. Tamberi e Barshim scelgono di passare 2,17 e quindi partiranno da 2,22. La gara dell’altro azzurro Stefano Sottile inizia con un salto riuscito a 2,17 e poi anche a 2,22 va a segno. Tocca a Gimbo, chiede il sostegno del pubblico che risponde e c’è la curva dei fan che indossano la maglietta dedicata, ma il primo tentativo è un errore abbastanza netto a 2,22. Sbaglia anche al secondo Tamberi, mancando di poco la quota stavolta, ma con il polpaccio sinistro tocca l’asticella che cade. Dentro o fuori, già alla misura di ingresso: ‘devi farlo, ti prego’, dice a se stesso. Con le spalle al muro il campione di tutto reagisce, trova energie che fino a un paio di minuti prima non aveva, e piazza un bel salto con notevole margine. Il suo urlo di gioia risuona nello stadio, per un attimo si commuove. È ottimo il 2,27 di Sottile che prosegue con un percorso netto, come il qatarino Mutaz Barshim, lo statunitense Shelby McEwen e il neozelandese Hamish Kerr. Ci prova Tamberi ma non riesce il suo primo approccio a 2,27 e nemmeno il secondo, senza trovare la giusta elevazione. È l’ultimo appello: si inginocchia con le mani giunte per chiedere aiuto alla folla, prende la rincorsa e sbaglia anche se in modo meno evidente. Si copre il volto con le mani, disteso sul saccone, poi alza il braccio destro e ringrazia il pubblico, riceve l’abbraccio di Sottile che proprio da Gimbo era stato consolato in altre occasioni. Non può trattenere le lacrime, sotto la curva si stringono a lui la moglie Chiara, il fratello Gianluca, gli amici, lo staff tecnico.
In tre superano 2,31 alla prima: Barshim e McEwen in testa a pari merito, ma anche il giapponese Ryoichi Akamatsu che è terzo per un errore a 2,27. È in gran forma Sottile che raggiunge l’obiettivo alla seconda prova per inserirsi al quarto posto in classifica. Davvero pregevole l’azione di valicamento del campione tricolore che non sfiora l’asticella e sorride. Anche l’ucraino Oleh Doroshchuk fa 2,31 alla seconda, Kerr alla terza. Si va a 2,34 e continua senza errori Barshim. Va in pedana Sottile e l’azzurro supera la quota, alla prima prova, con il record personale migliorato di un centimetro dopo cinque anni. Un salto che vale la seconda posizione provvisoria, in zona medaglie. Anche per Kerr 2,34 alla prima, con il terzo posto a causa degli errori precedenti. Si salva alla terza prova McEwen che è in quarta piazza, out Akamatsu e Doroshchuk. Con il primo assalto a 2,36 sbagliano Barshim e Sottile, ma esultano subito McEwen e Kerr che quindi si ritrovano primi ex aequo, con Barshim terzo e Sottile quarto in classifica, per aver commesso un nullo a 2,31. L’azzurro prosegue con altre due “X” e chiude ai piedi del podio. Secondo errore di Barshim a 2,36 che poi passa, fallisce anche a 2,38 per prendersi la medaglia di bronzo. Nello spareggio entrambi gli atleti sbagliano a 2,38 e a 2,36, altro errore a 2,34 di McEwen ma Kerr ci riesce ed è oro.
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